Differenze principali
In questo articolo cercherò di riassumere al meglio le principali caratteristiche delle corde che comunemente si trovano in commercio e che vengono utilizzate per fare Bondage. Ovviamente queste caratteristiche differenzieranno anche il loro utilizzo.
Esistono tanti tipi di corde, più o meno adatte a fare bondage.
Le fibre più comuni sono: Juta, Canapa, Cotone, Nylon, MFP, Hempex, Cocco, Riso.
La prima principale distinzione che possiamo fare è dividerle tra naturali e sintetiche.
Una seconda differenziazione riguarda il metodo di costruzione. Possono essere intrecciate o attorcigliate/ ritorte.
Nell’immagine seguente potete vedere, dall’alto verso il basso:
- corda intrecciata rossa in cotone
- blu intrecciata lino misto sintetico
- viola MFP (Polipropilene multi filamento)
- canapa sbiancata attorcigliata
- juta rinforzata* (nylon) attorcigliata
- juta attorcigliata

Le corde intrecciate hanno un profilo abbastanza regolare e sono costruite utilizzando un filato della fibra che viene lavorato ad intreccio appunto. La corda che esce può avere una sezione circolare (vedi sopra, corda blu), cioè l’intreccio viene costruito intorno alla così detta “anima”, una serie di fibre dello stesso filato o di un altro tipo disposte in lunghezza, oppure può avere una sezione piatta, quindi senza anima (vedi sopra, corda rossa e viola).
Solitamente i capi delle corde intrecciate sono chiusi utilizzando il metodo dell’impiombatura, questo quindi non permette un’agevole estensione delle corde tramite una “bocca di lupo”.
Le corde attorcigliate, o ritorte, invece sono più “vibranti” per via della forma ondulata e vengono costruite attorcigliando le fibre le une alle altre. Le fibre vengono inserite in un macchinario che le dispone in lunghezza e inizia ad attorcigliarle per creare un filato (trefolo), successivamente più filati vengono raggruppati insieme e ritorti per creare i legnoli. La commettitura, ovvero l’unione di vari legnoli, produce la corda ed è un processo che avviene attorcigliando 3 o 4 legnoli in senso contrario al senso di torsione dei legnoli stessi (es. se la commettitura dei trefoli avviene con torsione oraria, la commettitura dei legnoli avverrà attraverso una torsione antioraria). Il senso di torsione della commettitura produrrà una corda con profilo ad S oppure a Z (vedi immagine: in alto profilo a Z, in basso profilo a S).

Caratteristiche peculiari
Le caratteristiche con cui si classificano le corde sono: Forza, Morbidezza, Facilità alla bruciatura (inteso come abrasione/bruciatura della pelle), Tenuta dei nodi, Facilità di slegatura, Elasticità, Facilità di manutenzione, Comportamento in acqua.
Nylon e altre fibre sintetiche: fibra sintetica, generalmente intrecciata. PRO– molto forte, adatta all’acqua. CONTRO– elastica e scivolosa. Nonostante sia forte è una corda che sconsiglio di usare per fare sospensioni per l’alta facilità a lasciare abrasioni e perché, certe fibre, nei nodi potrebbero scaldarsi tanto fino a raggiungere una temperatura critica.
Riguardo le corde in Hempex: sono corde in polipropilene che ricordano in tutto e per tutto le corde di canapa, solo che sono sintetiche, quindi non hanno il classico odore di stalla delle corde di canapa e possono essere usate in acqua. Sono talmente tanto simili alla canapa da renderne difficile la distinzione, a meno ché non abbiate un accendino a portata di mano.
Attenzione! Solo le corde sintetiche possono avere una certificazione di carico affidabile e si riferisce esclusivamente alla corda nuova!
- Forza – Alta,
- Morbidezza – alta,
- Facilità alla bruciatura – alta,
- Tenuta dei nodi – bassa,
- Facilità di slegatura – buona,
- Elasticità – abbastanza elastica,
- Facilità di manutenzione – molto facile,
- Comportamento in acqua – adatta al waterbondage.

Cotone: fibra naturale, generalmente intrecciata. PRO– Molto morbida e non necessita di troppa manutenzione. CONTRO– elastica e non adatta alle sospensioni.
- Forza – Media,
- Morbidezza – alta,
- Facilità alla bruciatura – media,
- Tenuta dei nodi – media,
- Facilità di slegatura – buona,
- Elasticità – abbastanza elastica,
- Facilità di manutenzione – molto facile,
- Comportamento in acqua – adatta al water bondage.

Canapa : Fibra naturale, attorcigliata. PRO– molto resistente, CONTRO– odore non particolarmente gradevole e poca adattabilità delle fibre.
- Forza – alta,
- Morbidezza – bassa,
- Facilità alla bruciatura – bassa,
- Tenuta dei nodi – media,
- Facilità di slegatura – buona,
- Elasticità – poco elastica,
- Facilità di manutenzione – facile,
- Comportamento in acqua – molto igroscopica, tende a gonfiarsi e quindi non è adatta al waterbondage.

Juta: fibra naturale, attorcigliata. PRO– maneggevole e facile da annodare. CONTRO– difficile la manutenzione.
- Forza – debole,
- Morbidezza – media, (dipende dalla torsione di commettitura)
- Facilità alla bruciatura – difficile,
- Tenuta dei nodi – buona,
- Facilità di slegatura – media,
- Elasticità – bassa,
- Facilità di manutenzione – difficile,
- Comportamento in acqua – meglio non bagnarla

Cocco e riso: sono realizzate in fibra naturale e il loro scopo, o meglio l’utilizzo che ne facciamo noi, è di creare sensazioni non proprio gradevoli sulla pelle del partner.
Le fibre dure del cocco rendono la corda molto “dura”, spinosa e poco maneggevole.
Le fibre del riso, essendo abbastanza simile alla paglia, rendono la corda un po’meno dura rispetto al cocco ma sempre abbastanza pungente. È consigliabile umidificare la corda di riso prima dell’uso per evitare che le fibre sia rompano perché troppo secche.
Personalmente sconsiglio l’utilizzo di entrambe le tipologie di corde per fare sospensioni.


Corde miste: sono tipologie di corde costruite unendo fibre naturali e sintetiche.
Nella prima foto è raffigurata una corda intrecciata di lino con una non meglio precisata fibra sintetica. Mi erano state vendute come corde 100% lino ma, come potete notare, la prova dell’accendino non mente e il fatto che una parte abbia bruciato mentre un’altra si sia sciolta indica appunto che la corda è mista.
Nell’immagine successiva invece è raffigurata una corda in yuta “rinforzata”. È una semplice corda di yuta con all’interno di ogni legnolo un filo di nylon il cui scopo è appunto di apportare una maggiore resistenza ai carichi. Personalmente, a livello di sicurezza, le sconsiglio.


Differenze tra Asanawa e Tossa
Col il termine Asanawa i giapponesi si riferiscono a delle corde, in fibra di canapa o juta, con una torsione di commettitura abbastanza blanda che solitamente vengono usate in agricoltura… o per fare bondage.
Il termine Tossa invece è di origine occidentale e viene utilizzato per indicare delle corde con una torsione di commettitura abbastanza alta.
Un differente grado di torsione rende la corda più o meno resistente ai carichi e all’abrasione, la rende più o meno morbida e maneggevole, più o meno durevole nel tempo. Per fare un esempio pratico, se una corda ha un alto grado di torsione le fibre che compongono la corda saranno più compatte e quindi unite tra loro e la corda sarà più forte, meno incline a consumarsi, più rigida quindi meno maneggevole e meno adattabile nei nodi/frizioni, più longeva e necessiterà di meno manutenzione. Una corda invece con una commettitura blanda, sarà una corda abbastanza debole ma molto morbida e facile da legare, non troppo durevole nel tempo e che necessiterà di manutenzione.
Nelle due foto seguenti potete vedere la differenza di torsione di un’Asanawa (foto 1) e di una Tossa (foto2)


1-ply e 2-ply: cosa significa?
Tossa e Asanawa però sono entrambi due nomi commerciali che però non specificano bene le caratteristiche della corda. Un altro dato molto importante che generalmente viene omesso è il numero di Ply, cioè il numero di “strati” di cui è composto il trefolo. Le corde che solitamente usiamo per il bondage sono single o double ply, cioè a strato singolo o doppio. Le foto seguenti mostrano questa sostanziale differenza.



Come potete vedere in una corda 1-ply i legnoli sono composti da un determinato numero di trefoli singoli.




Mentre in una corda 2-ply i legnoli sono composti da coppie di trefoli.
Questo rende le 2-ply più resistenti delle 1-ply ma un po’ meno morbide e maneggevoli.
Questo è un po’ tutto quello che c’è da sapere sulle varie tipologie e differenze tra le corde che usiamo per il bondage, spero vi sia utile e se avete dei dubbi o se volete che approfondisca qualche punto fatemelo sapere.
(Aggiornato al 23/11/22)